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giovedì 7 luglio 2011

Crop Circles, gli ultimi spettacolari pittogrammi del grano comparsi nell'astigiano: i casi del 2011 e 2013


La notte tra il 19 e il 20 giugno 2011, un bellissimo crop circle eptagramma dal diametro di circa 100 metri è comparso in un campo di grano nella campagna tra Riva presso Chieri e Poirino, proprio in un terreno che fiancheggia l'autostrada Torino-Piacenza, precisamente nel tratto Asti-Moncalieri.

Il cerchio nel grano sembra essere stato ancora più bello di quello comparso nel giugno 2010 a Poirino, sempre nelle vicinanze di quest'ultimo, allora i carabinieri intimarono ai proprietari di chiudere l'area ai visitatori e di mietere subito il campo dove sorse il pittogramma.

Dettagli dell'ultimo pittogramma del 2011, le spighe sono risultate piegate alla base e non spezzate, in modo complesso, a conferma del fatto che l'uomo non sarebbe in grado di produrre un cerchio del genere e così ben lavorato. Non sono stati trovati neanche segni di pali nel terreno o assi di legno.

Nessun segno di movimento avvertito dagli abitanti della zona e dagli automobilisti quella sera nel posto.
Alcune segnalazioni parlano di strane sfere di luce avvistate in cielo la sera prima sopra il luogo dove è comparso il crop circles.

Ecco alcune foto del Crop.





Segue un video tratto da Youtube con una raccolta fotografica



Si tratta del quinto enorme crop comparso in pochi anni in questi luoghi, dopo quelli di Poirino del 2006 e 2007, di Villanova del 2008 e di nuovo di Poirino del 2010, a ulteriore conferma che la zona al confine tra le provincie di Torino, Asti e Cuneo risulta essere tra le più prolifiche (se non la più prolifica) d'Italia riguardo alla comparsa di cerchi nel grano, che sono anche tra i più belli e lavorati al mondo, tanto da far concorrenza a quelli inglesi. In particolare questi ultimi tre crop, risultano essere i più bei pittogrammi di sempre che siano mai apparsi nel nostro paese.

Le provincie di Torino, Cuneo, Asti e Alessandria si possono definire "la zona dei crop circles italiani".


Alcuni link al riguardo

- http://www.margheritacampaniolo.it/crop_circles_2011/poirino_2011_news.htm
- http://www.margheritacampaniolo.it/crop_circles_2011/poirino_2011_aggiornamento.htm
- http://www.margheritacampaniolo.it/crop_circles_2011/poirino2011.htm


- http://www.ufoonline.it/2011/06/22/nuovo-crop-circle-a-poirino-nei-pressi-di-torino/

- http://indigesti.forumcommunity.net/?t=46506061

- http://vimeo.com/25731993


AGGIORNAMENTO

A fine giugno del 2013 un nuovo pittoresco e affascinante cerchio nel grano è comparso nei pressi di Robella, sempre nell'astigiano. 




Ecco un video di youtube e alcuni articoli in merito, comprendenti anche interpretazioni sul significato del disegno.

https://youtube.com/watch?v=UAjdDABJQuw 

http://www.meteoweb.eu/2013/07/cerchi-nel-grano-a-robella-il-mistero-si-infittisce-tutte-le-foto-del-disegno/213165/

https://altrarealta.blogspot.com/2013/07/cerchio-nel-grano-robella-asti.html?m=1

https://www.federazioneufologicaitaliana.org/cerchio-nel-grano-robella-dasti-29-06-2013-secondo-tassello/ 

martedì 17 maggio 2011

Luoghi infestati dell'astigiano - Tra leggende metropolitane e realtà




VALLE DEI GUARALDI, OTTIGLIO (tra la provincia di Asti e quella di Alessandria)

In questa valle sorge un antico tempio costruito nel sottosuolo. La costruzione era
dedicata al Dio del Sole, Mitrà.
Durante il solstizio d'inverno, sono stati notati diverse volte gli spettri di uomini molto alti e con lunghe barbe. Indossano delle tuniche bianche e, mentre procedono, delle ragazzine
in abiti rossi spargono petali di fiori dinnanzi a loro.
Questa processione percorre tutta la valle e sparisce tra gli alberi cantando a bassa voce e scandendo il nome di Mitrà.


Nella valle sono presenti inoltre le "Grotte dei Saraceni".

Ecco un articolo al riguardo: http://www.casalenews.it/cultura/la-leggenda-delle-grotte-dei-saraceni-di-ottiglio-29234.html


LA CASA DEI FANTASMI DI NIZZA MONFERRATO

In questa abitazione privata (denominata "Cascina Stebava"), nella quale i padroni vengono solo poche volte durante l’anno, succederebbero secondo testimonianze locali fenomeni inspiegabili. La casa, recentemente ristrutturata, è conosciuta popolarmente anche come “La casa dei fantasmi” o "La casa degli spiriti". Infatti, molti hanno dichiarato (compresi i muratori) che al suo interno ci sarebbero veramente inquietanti presenze. Molti hanno detto di aver visto interruttori della luce spegnersi o accendersi da soli, spostamenti di oggetti, passi, voci e rumori di catene provenienti dalla cantina. Addirittura secondo alcune voci, certi muratori che durante i lavori avrebbero dormito all'interno dell'abitazione, avrebbero assistito alle coperte delle brande che si toglievano da sole. I fenomeni avverrebbero prevalentemente nella notte. Alcuni dicono che quella casa fu un convento di frati, frati che vennero imprigionati proprio nelle cantine e che fecero morti violente, come l’impiccagione. Ma fenomeni pare che si siano verificati anche all’esterno. Davanti a quella casa si sarebbe verificato un incidente stradale, avvenuto di sera, in cui persero la vita due ragazze, tuttavia riguardo a questo incidente non si trova nulla, probabilmente si tratta di una voce messa in giro per alimentare la credenza. Anche se, casi di incidenti nei pressi di quella casa pare si siano verificati davvero; la casa in effetti si trova proprio a ridosso di un tornante, da qui viene anche il nome "La casa nella curva". Certi hanno inoltre dichiarato che di sera sono state avvistate di fronte a quella casa due ragazze dal volto pallido cadaverico fare l’autostop. Altri ancora dichiarano che un giorno, mentre dalle altre parti aveva smesso di nevicare, nevicò per un po’ soltanto sopra a quella casa. Nel giardino adiacente, vi è anche un pozzo, in cui sarebbe morto un bambino finitoci dentro nel mentre cercava di prendere una palla.

Diverse persone considerano quella casa veramente ‘stregata’.

Sono molte le testimonianze locali, le voci si rincorrono, ma di certezze assolute ce ne sono poche. Per ora resta una leggenda metropolitana del posto. Sono state anche fatte indagini di gruppi di ghosthunters, tuttora in corso.


ALTRE CASE INFESTATE

D'altronde non è l'unica casa della cittadina su cui si rumoreggia. Almeno altre due case secondo alcuni sarebbero infestate, tra le quali spicca una casa abbandonata in stile ottocentesco in "Regione San Nicolao" e una che sarebbe frequentata dai satanisti.

Invece, sulla strada verso Canelli in località "San Giovanni", già comune di Calamandrana, vi è una casa abbandonata conosciuta come "La casa dei bambini che piangono", segnalata proprio su questo blog.


CASTELLO DI CORTANZE

La leggenda narra che la torre del castello ospiti il fantasma di una giovane donna, Viola Maria Galante, figlia del marchese Ercole Roero, morta giovanissima dopo una triste vicenda di amore e morte. Viola si era innamorata fino alla follia del giovane parroco (il campanile della chiesa è proprio dirimpetto alla torre); dopo l'uccisione di questo (per mano della giovane non corrisposta o dell’infuriato padre a seconda delle versioni) Viola, rinchiusa nella torre, non trovò più pace neppure da morta.

CASTELLO DI PIEA

In questo splendido castello immerso tra le colline del Monferrato, si narra che vaghi il fantasma della nobile Orsola e di sua figlia (conosciuto come il fantasma della Dama Bianca), ultima discentente dei Roero morta a soli 24 anni nel 1796 mentre dava alla luce una bambina, vissuta pochi minuti. Gli inquilini proprietari dal 1995, asseriscono di avvertire la presenza tra le mura del castello, nelle notti illuminate dalla luna, che vagherebbe tra le stanze per poi affacciarsi da un balcone, sul quale dicono di averla fotografata. Eventi e testimonianze hanno indotto un team del paranormale a fare indagini, nelle quali grazie alle strumentazioni sono stati riscontrati dati molto interessanti in merito. Per approfondire: https://www.e-borghi.com/it/curiosit/725/piea-ed-il-suo-castello-piccolo-borgo-tra-monferrato-e-misteri.html (E' presente anche un video indagine del team in questione. Inoltre sul web sono presenti altri video di diversi team sul paranormale fatti in questo castello).

CASTELLO DI VESIME

Pare che una leggenda locale parlasse di un tesoro ancora nascosto tra quelle mura, ma che nessuno l’avesse mai cercato a causa dell’aura sinistra che sovrasta il luogo.

Per approfondire: https://www.luoghimisteriosi.it/piemonte/vesime.html

mercoledì 16 marzo 2011

Il settimino di Incisa Scapaccino


Antonio Cacciabue detto “Tunen il settimino di Incisa”, personaggio emblematico, nato a Incisa Belbo (oggi Incisa Scapaccino) l’8 agosto del 1850 e ivi deceduto il 29 giugno 1929, è stato durante la sua vita un punto di riferimento importante per la popolazione dell’intera Valle Belbo, ma anche per quella  delle zone limitrofe.  Era un agricoltore, un uomo del popolo che riservava parte della giornata per ricevere i bisognosi che ricorrevano alla sua “medicina empirica”. La notte era dedicata alla preghiera. Egli infatti, si ritirava  in un cespuglio dietro casa e là, in contemplazione, pregava nostro Signore (diceva che Dio era il motore di ogni cosa, lo spiegava in dialetto con altri termini, ma il significato era quello), pregava la Madonna Virgo Potens  di cui era particolarmente devoto e altri santi come Sant’Antonio Abate, San Biagio, ecc. Dalla sua intensa Fede cristiana Tunen riceveva “un’energia particolare”, dalla quale originavano le facoltà assai poco comuni che gli permettevano di aiutare e, sovente, guarire la gente. Per valli e colline si  narra che già da bambino compisse prodigi di questo genere,  profusi per molto tempo,  cioè fino alla morte sopraggiunta  a settantanove anni. Per certo si sa che non si trattava di un guaritore che “imboniva” con subdoli artifici persone capaci di sviluppare solo ragionamenti semplici in quanto, all’epoca, nelle nostre campagne era ancora diffuso l’analfabetismo.
Nonostante siano passati quasi ottant’anni dalla sua scomparsa, il popolo non lo ha dimenticato; infatti, ogni persona  di quelle terre ha continuato a recarsi da Tunen, non più alla sua casa, o nei suoi campi dove lavorando li riceveva, ma nella cappella al cimitero di Borgo Villa a Incisa Scapaccino. Qui di fronte alla sua lapide, sempre adornata di fiori e di ceri votivi, la gente si inginocchia e gli parla dei propri problemi, talvolta alcuni gli scrivono lettere e poi le infilano nelle fessure del marmo lapideo,  dopo queste confidenze, ciascuno torna sui propri passi verso casa, si torna col cuore leggero perché si sa che Tunen un aiuto lo dà. È una certezza strana che si avverte ogni volta che si sosta davanti alla sua tomba, nell’istante in cui torna alla mente con insistenza quel «va’ ca’», una nenia dolce che pare giungere da lontano e ci segue, ci segue perché ormai è dentro di noi... Locuzione abituale con cui Tunen, quand’era in vita, congedava i suoi ricorrenti; «va’ ca’» significava: “vai tranquillo ora ci penso io.” Quando invece sapeva di non poter far nulla per il malcapitato, si scusava e lo avvisava che la sua “forza” non era sufficiente.
Il settimino di Incisa ha rappresentato per questa terra monferrina, angolo remoto del Mondo, un fenomeno culturale, e non solo, talvolta inspiegabile anche per un attento antropologo. È stato certamente un simbolo, un esempio di buon cristiano che in nome di Dio, della Vergine Potente e di alcuni santi, ha dispensato per tutta la vita aiuto al suo prossimo; lo ha fatto con umiltà, in cambio di nulla, ma, quando con insistenza gli si lasciava un obolo, lui andava a depositarlo nella mano tesa di un mendicante, o nella cassetta per le elemosine posta sul portale della chiesetta Virgo Potens  a  Borgo Impero.
Antonio Cacciabue detto Tunen, un contadino che vestiva abiti pesanti d’estate e leggeri d’inverno, che camminava scalzo nei fossati calpestando i rovi e le ortiche, che metteva sassolini nelle scarpe affinché la propria vita risultasse caratterizzata dalla sofferenza ad imitazione di Cristo, trovava sollievo nella preghiera e nella pratica dei Sacramenti poiché la sua via era tracciata dall’essenza sostanziale delle Virtù Teologali, le quali gli indicavano ogni giorno la meta. Traguardo identificato in una vita oltre la vita che già assaporava ogni notte, quando in estasi nel cespuglio dietro casa, parlava con Dio.

lunedì 28 febbraio 2011

'Gli animali hanno un'anima?' - servizio (registrato nell'astigiano) della puntata della trasmissione 'Mistero' su Italia 1 andata in onda il 22 febbraio 2011


Nella puntata di 'Mistero' (la trasmissione di Italia 1 condotta da Raz Degan) del 22 febbraio 2011, è andato in onda un servizio (di Daniele Bossari) sull'anima degli animali; Daniele Gullà e Mattia Mascagni, coadiuvati dalla sensitiva Enrica Brugo, studiano ed analizzano le fenomenologie legate alle apparizioni di animali fantasma; questi fenomeni riconducono al fatto che anche gli animali hanno un'anima.
Viene fatto un esperimento al "Giardino degli Animali", un cimitero per animali situato a Castell'Alfero, vicino ad Asti.

Inoltre nello stesso servizio viene menzionato il settimino vissuto a Incisa Scapaccino tra la seconda metà dell'ottocento e gli inizi del novecento, che aveva il potere di guarire persone e animali.

Ecco un'anteprima. Purtroppo, il servizio completo non è più reperibile sul web.



giovedì 17 febbraio 2011

Avvistamenti UFO, alieni e crop circles avvenuti nell'astigiano - Archivio storico


Ankhpakhered, un mistero tra Asti e l'Egitto


Una mummia, il suo sarcofago, una giovane egittologa. Il mistero di Ankhpakhered ha tutti i requisiti per appassionare i visitatori del Museo civico Archeologico e Paleontologico di Asti, dove la mummia dimora dal 1903 quando fu donata alla cittadinanza dal conte Leonetto Ottolenghi. Ma con l’Ankhpakhered mummy project, Sabina Malgora (curatrice della sezione egizia del Castello del Buonconsiglio di Trento) ha portato il reperto in giro per l’Europa in occasione di congressi, incontri di studi e mostre sull’antico Egitto.
Ad Asti se ne è parlato venerdì scorso, al Centro San Secondo. Malgora ha descritto il sarcofago, la “capsula del tempo” datata tra il 945 e il 715 avanti Cristo. Il sarcofago, stando ai geroglifici laterali, conteneva le spoglie di un sacerdote, Ankhpakhered, vissuto tra la XXII e la XXIII dinastia e dedito al culto del dio Min. La mummia che si trovava all’interno di esso però, è avvolta da un bendaggio troppo semplice, senza alcuna iscrizione nominale e priva del corredo di amuleti appropriato per un esponente della casta sacerdotale, a partire dallo scarabeo del cuore; tutto ciò, oltre alle molte fratture post mortem e alle ossa ritrovate in posizioni dislocate, lascerebbero pensare che la mummia ritrovata nel sarcofago non sia realmente quella di Ankhpakhered.
Così, uscita dalle pagine della Storia, la mummia astigiana, ha già iniziato a scrivere la propria piccola storia. E’ stata sottoposta a tomografia assiale computerizzata al Fatebenefratelli di Milano, per datarla e scomporla in 2950 immagini assiali che hanno reso possibile la ricostruzione in 3D svelandone la storia medica. Prima ancora era stata portata ad Aramengo, nel Laboratorio Nicola, per un restauro conservativo.
La mummia astigiana potrebbe per esempio essere stata creata ad arte da qualche antiquario del XIX secolo per riempire il sarcofago aumentandone il valore sul mercato, ma per adesso conserva gelosamente il suo mistero.
Forse lo si potrà sciogliere con altri esami, con un particolare tipo di endoscopia, che consentirà di analizzarne i resti senza sciogliere il bendaggio. Forse. Se si troveranno i fondi necessari a finanziare l'operazione.

Da http://www.gazzettadasti.it/content/2010-11-08/ankhpakhered-un-mistero-tra-asti-e-legitto

mercoledì 16 febbraio 2011

Il caso: crop circle comparso a Villanova d'Asti nel 2008


E’ domenica 29 Giugno 2008 quando un pilota di ultraleggeri (Alessio D.) invia alla redazione di SpaceFreedom le immagini aeree di uno splendido crop, probabilmente il più bel pittogramma italiano dell’anno e forse di sempre. Fotografato in Piemonte, nella provincia di Asti, vicino Villanova d’Asti, ci ricorda inevitabilmente il caso della vicina Poirino, dove l'anno precedente si palesò un altro splendido crop. (Ricordo inoltre che nel giugno 2010 nella stessa Poirino comparve il cerchio più grande mai visto in Italia, che scaturì l'interpretazione del tanto discusso 24 novembre 2010).

Ufo e terremoti - un caso avvenuto nell'astigiano


Correlazione tra avvistamenti Ufo e terremoti, un caso è capitato anche nell'astigiano.

Testimonianza presa dal seguente sito http://www.segnidalcielo.it/ufo_terremoti.html e riportata anche in questo blog http://lalternativaisaia.blogspot.com/2009/09/dossier-ufo-e-terremoti.html.

Avvistato un alieno in prossimità del terremoto di magnitudo 4.8 che il 21 agosto 2000 colpì le zone tra Asti e Alessandria, con epicentro nei pressi di Nizza Monferrato (AT).

Ecco cosa racconta questa persona.

Una lettrice scrive dalla provincia di Alessandria

1)  Era passata da poco la mezzanotte del 17 agosto 2000, stavo studiando ed ero ben sveglia, anche mio figlio stava leggendo, mentre figlia e marito dormivano già da un’ora. I miei due cani erano dentro casa, vicino ai miei piedi. Ad un certo punto la lupa mugola e va alla porta di ingresso per farsi aprire. Desiderosa io di vedere eventuali animali selvatici che vengono spesso a prendere il cibo che lascio appositamente al limitare del bosco vicino, accendo quanto mai lesta tutti i fari esterni e poi apro la porta. La lupa si lancia furiosa verso la recinzione proprio di fronte all’uscio, anche il volpino la segue, ma anziché trovare la solita volpe o il nostro amico tasso, la lupa vede probabilmente quello che stavo vedendo io: un essere diverso, così insolito da farla arretrare con la testa bassa e la coda tra le gambe. Entrambi i cani zittiscono immediatamente ed arretrano fino ad entrare in casa, dalla quale non usciranno più fino al mattino seguente. L’essere che vidi era vicino alla rete metallica di recinzione, tanto che ne potei misurare l’altezza: circa 1,50 m. L’essere macrocefalo, con capo a cipolla ed occhi neri allungati corrispondeva alla tipologia dei Grigi. Di corporatura esilissima, pareva rivestito da una tuta aderente verdastra che lasciava però trasparire una certa rugosità della pelle. L’essere ed io ci guardammo bene a lungo (quanto?) come se fossimo entrambi sorpresi l’uno dell’altra (questa almeno fu  la mia sensazione). L’essere poi fece un passo indietro e rimase fermo ancora qualche tempo a fissarmi, mentre io gridavo a mio figlio che se volesse vedere un alieno uscisse subito fuori perché quello era il momento: c’è n’era uno in giardino! Mio figlio rispose che gli sarebbe bastato vederlo dalla finestra. Non pensai nemmeno a svegliare mio marito perché non volevo perdere di vista l’alieno. Per nulla intimorita dalla visione salutai l’essere e gli dissi ad alta voce che ero sicura che mi poteva telepaticamente capire. Gli comunicai il mio atteggiamento amichevole, ma l’essere si nascose dietro un grosso castagno. Chiamai i cani ma non uscirono. Rinnovai l’invito a mio figlio, ma nulla. Continuai a parlare all’essere e a cercarlo con lo sguardo. Gli dissi che in segno di amicizia gli avrei offerto un dolce (che l’avesse poi mangiato o no non mi importava in quel momento, per me il gesto di accettare il dono sarebbe già stato significativo). Rientrai e presi una crostata di mele che posi su un ripiano alto esterno alla casa non accessibile agli animali. Corsi a prendere la macchina fotografica e scattai più volte verso il castagno. Le foto rimasero purtroppo annerite, anche con il dispositivo per la visione notturna. Probabilmente non usai bene il tempo di posa, presa dalla fretta e dall’ansia di immortalare tale esperienza. L’essere non si fece più vedere quella notte. Rientrai e ne parlai con mio figlio che fece qualche battuta scherzosa come fa mio marito quando parlo dì tali argomenti, ma intanto stranamente non era uscito a verificare o meno se la mamma avesse le "visioni". Andammo a dormire, intorno alle tre.

Al mattino, come mi sveglia, mi vidi tutta gialla, pelle e unghie, non solo, ma tutto ciò che vedevo era giallo. Tale fenomeno gradatamente scemò e, dopo circa due minuti, la visione riprese normalmente. Corsi fuori a vedere se la torta ci fosse o meno: essa era sparita senza una briciola, il piatto pulito era al suo posto. Anche se ciò non costituisce alcuna prova, non potei fare a meno di considerare che, qualora fosse stata predata da uccelli o da buoni arrampicatori, come i ghiri, avrei comunque dovuto rinvenire qualche briciola, poiché la torta era molto larga e intera.

Il risveglio con visione gialla si ripeté il giorno dopo, anzi il 19 mattina vidi addirittura "verde" e a chiazze verde-scuro. Tale fenomeno durò un minuto circa. Sottoposta in seguito a visita oculistica, non venne riscontrata alcuna patologia (naturalmente non raccontai nulla dell’alieno).
I giorni seguenti notai fenomeni anomali di alterazione del campo magnetico e picchi di emissione di microonde, ma li interpretai come eventi precursori di attività sismica (attività che da anni sto seguendo con obbligato interesse, essendo residente in zona debolmente ma frequentemente sismica). Infatti il 21 agosto alle ore 19.15 ci fu un terremoto del 7° grado della scala Mercalli.
Altre scosse telluriche del 4° e 6° grado Mercalli si verificarono nei giorni successivi, con boati concomitanti.

Segnala avvistamenti Ufo/alieni/cerchi nel grano

In questa sezione potete fare le vostre segnalazioni in merito ad avvistamenti Ufo, alieni o crop circles da Asti e provincia.

Sezione fantasmi

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Grazie a tutti da Daniele G.
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